Evento ‘20’21’22: Qual è il futuro presente della comunicazione d’impresa?

Il 6 maggio 2021 abbiamo realizzato per l’Eco della Stampa un evento rivoluzionario nella forma e nella sostanza.

Dovevano soddisfare un duplice obiettivo: da una parte mostrare lo scenario presente e futuro della comunicazione, dall’altra iniziare ad entrare nell’ottica degli eventi ibridi, facendo leva sulle potenzialità dell’online. Il tutto con il fattore tempo che ci remava contro, ma non ci siamo arresi e…ce l’abbiamo fatta alla grande.
Vi raccontiamo di seguito come si è svolto e cos’è stato detto.

Se c’è qualcosa che la pandemia ci ha insegnato come osservatori del mondo del marketing e della comunicazione è che il ruolo delle aziende non è più lo stesso. Mentre uno Stato era impegnato a combattere un virus, l’ impresa ha assunto il compito di comunicare, agendo in modo concreto il significato di questa parola.

Le aziende si sono fatte attori sociali, con l’obiettivo di “mettere in comune”. Una comunicazione, quella d’impresa, che non risulta come semplice strumento di marketing, propaganda, distorsione e mistificazione; ma come strumento che unisce, trasmette valori e si carica di grande umanità.

12 grandi brand italiani.
14 speaker.
2 ore di evento tra onsite e online

Abbiamo trasmesso dalla sede di Milano di L’Eco della Stampa. Michele Saladino a montare l’attrezzatura e a gestire le riprese e i collegamenti online; Stefano Saladino pronto per la moderazione e il suo keynote speech di contesto.

La sfida per gli speaker (alcuni in presenza, altri in streaming) era di trasmettere la loro idea di comunicazione d’impresa in soli 7 minuti, così che risultassero video brevi e mirati perfetti per la dimensione digitale.

A guidare l’evoluzione dei contenuti e i ritmi dell’evento sono state 3 keywords, ognuna per ogni anno: 2020 #attention, 2021 #reaction, 2022 #purpose.

Che cosa ci siamo portati a casa

La cosa più importante che abbiamo ricevuto come agenzia, anche se a dirlo risulta scontata, è la soddisfazione del cliente e dei partecipanti, non solo gli speaker, ma anche gli addetti ai lavori che tra una mansione e l’altra ascoltavano con attenzione le visioni e le riflessioni di altri professionisti.

Come persone appassionate di content, abbiamo capito tre cose principali:
1. Ascoltare e parlare alle persone con onestà ed empatia è il fondamento della comunicazione di un brand. Due azioni che partono dal prodotto o servizio e si espandono all’aspetto sociale e culturale.

2. L’ascolto e il dialogo sono sterili senza azione. Per questo si parla di co-costruzione di un brand.

3. Ma esattamente cosa comunicano i brand? Nulla di puntuale. Qualcosa invece di eterno, come il purpose. In ogni impresa raccontata deve trasparire lo scopo primo dell’azienda che non è più solo fare profitto, ma educare, risanare, migliorare ciò che ha intorno.

I brand che hanno partecipato: L’Eco della Stampa, IKEA Italia, Mutti, Italgas, MultiMedica, CNR (consiglio Nazionale delle Ricerche), CONAI (Consorzio Nazionale Imaballaggi), Bancaetica, Fondazione Telethon, Azione contro la Fame, Università degli Studi di Genova.

Qui di seguito puoi guardarti tutti gli interventi